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Diventare ricchi è un dovere: il concetto di ricchezza per Salvatore Brizzi

by Francesco Iovenitti
13 minutes read

La ricchezza è un dovere“. Salvatore Brizzi offre una prospettiva inusuale della ricchezza, lontana anni luce dalla vulgata popolare italiana e dalla morale ecclesiastica, che ci hanno inculcato la povertà, addirittura, come valore indiscutibile.

Secondo il sentire comune (in Italia in particolare), il povero ha sempre dignità, deve essere rispettato e valorizzato: non essere ricchi è un merito, quasi un riconoscimento sociale. Perché per diventare ricco dovrai rubare, imbrogliare ed essere corrotto. Il povero, invece, è umile e onesto: il denaro, si sa, è lo sterco del demonio.

Nel suo manuale “La via della ricchezza” del 2017, Brizzi propone una vera e propria guida materiale e spirituale per diventare ricchi, confutando i pregiudizi imperanti sulla ricchezza, che spesso e volentieri tendono a bloccare le persone, facendole galleggiare nella propria zona di comfort.

In sostanza, cosa significa essere ricchi? Perché è un dovere? In questo articolo toccheremo i punti essenziali del libro, raccontando la visione originale dell’autore.

“La via della ricchezza” di Salvatore Brizzi: il dovere di essere ricchi

“Sentirsi ricco, soddisfatto e sereno costituisce il dovere di ogni buon cittadino, il quale deve fare da esempio per i propri figli e per la collettività.”

Essere ricchi è un dovere. Per l’autore il denaro è semplicemente un mezzo per ottenere i propri obiettivi di vita. Se il tuo obiettivo è piccolo, ti serviranno pochi soldi per raggiungerlo. Se ti poni grandi traguardi nella vita, andrai giustamente a guadagnare cifre molto più alte.

E se, come la maggioranza, ti poni solo l’obiettivo di guadagnare soldi? Non è un atteggiamento sano: questo porterà costante paura e preoccupazione nella tua vita, conducendoti solo a soddisfazioni fugaci e transitorie.

Che cos’è la vera ricchezza?

La vera ricchezza, quindi, dove si trova? Chi sono i veri ricchi da emulare e prendere d’esempio?

Innanzitutto, gli uomini alla ricerca della ricchezza non bramano i soldi come mero strumento materiale. L’obiettivo, attraverso i soldi, è quello di ottenere essenzialmente tre cose:

  1. sicurezza: grazie a un florido conto in banca puoi sentirti più sicuro, dare maggiori garanzie alla tua famiglia, sposarti, comprare una bella casa e una bella macchina senza problemi;   
  2. potere: se hai molto denaro puoi amministrare, decidere, costruire; la ricchezza ti farà sentire più potente e potresti anche determinare scelte politiche, sociali e culturali di un intero stato;
  3. libertà: la ricchezza può contribuire a rendere le persone più libere o consentir loro di raggiungere almeno una percezione di maggiore libertà.

Brizzi sostiene, a dispetto del pensiero comune, che la ricchezza è una condizione prettamente interiore, uno stato dell’essere, che puoi raggiungere indipendentemente dal tuo conto in banca.

“Vi diro di più: è il conto in banca a dipendere dalla quantità di benessere che sentite interiormente, e non viceversa.”

L’autore ci invita quindi a sviluppare il nostro stato interiore, cercando di raggiungere questi tre principi (sicurezza, potere e libertà) anche senza un conto in banca florido. L’inevitabile conseguenza sarà un incremento dei beni posseduti. Spieghiamola meglio:

  • grande conto in banca conduce a > sicurezza, potere, libertà (pensiero della gente comune);
  • stati interiori di sicurezza, potere e libertà conducono a > grande conto in banca (pensiero del vero ricco).

In sostanza, la gente pensa che otterrà la felicità solo quando sarà diventata ricca. È esattamente l’opposto, invece. Non associare mai la ricchezza a oggetti e beni, ovvero a una realtà esterna, ma solo a uno stato interiore.

Chi sono i veri ricchi?

L’uomo medio, fuorviato dalla pubblicità e dal consumismo, crede fermamente che le persone ricche siano quelle che ostentano i propri beni (vestiti, macchine, case, etc.) e che utilizzano i propri fondi solo per acquistare cose.

Ma la verità è un’altra: i veri ricchi vivono quasi sempre al di sotto delle proprie possibilità. I veri ricchi non sono il calciatore strapagato, la soubrette in tv o il cantante drogato, che la società ci propina ancora come modelli.

Ciò che contraddistingue il vero ricco è l’indipendenza finanziaria, o libertà finanziaria. Come si misura? Prova a fare un semplice calcolo:

Se smettessi di lavorare oggi e dovessi vivere solo con il denaro attualmente a tua disposizione, per quanti giorni, mesi o anni riusciresti a mantenere te o la tua famiglia?

Per alcuni è una settimana, per altri un mese, per altri un anno o ancora di più. Maggiore è il numero di anni, maggiore è il tuo indice di libertà finanziaria. Questo significa che finché sei incatenato al lavoro, finché otterrai sostentamento solo dal tuo stipendio mensile, non sarai ricco. Anzi, sarai schiavo.

Chi è il vero ricco, quindi? Una persona che:

  • è equilibrata, disciplinata e osservatrice (dei comportamenti propri e altrui);
  • svolge un’attività che lo appassiona;
  • lavora il numero di ore che decide lui;
  • vive di rendita (investimenti, immobili, diritti d’autore, etc.);
  • ha ottenuto l’indipendenza finanziaria.

Autoformazione: studia e impara dagli esperti

“Fidati del ciclo delle stagioni, alla fine otterrai sempre ciò che hai seminato” – Tony Robbins

la via della ricchezza salvatore brizzi

Per intraprendere un percorso che porti ricchezza e abbondanza, è fondamentale svincolarti dalle credenze limitanti apprese in passato (famiglia, scuola, università, lavoro) e instillare nella tua mente un mindset diverso.

Il concetto “mors tua vita mea” deve trasformarsi gradualmente in “vita tua vita mea”. Devi iniziare a dare spazio a creatività, emotività, empatia, collaborazione e gioco di squadra, accantonando paura, ansia, invidia e competitività.

Dovrai lavorare molto sull’autoformazione, imparare dagli esperti nei settori di tuo interesse, tramite libri, corsi, workshop, incontri, video e podcast.

“Se intendi ribaltare di 360 gradi il tuo modo di rapportarti al mondo del lavoro e del denaro, nei prossimi mesi e nei prossimi anni dovrai dedicarti con impegno all’autoformazione, incontrando persone che consideri dei mentori e leggendo molti, molti libri”

Il denaro non ti appartiene

“Quando la ricchezza sarà slegata dal senso del possesso e ricondotta a un sentire interiore, profondo, allora non esisterà più la povertà”

Per l’autore la vera causa della povertà è il senso del possesso rispetto al denaro. La gente si sente ricca o povera perché è convinta che il denaro sia qualcosa che può appartenere a qualcuno.

Il giusto atteggiamento, invece, deve essere questo:

“Il denaro passa attraverso di me, ma non è mio. Io ho solo il compito di amministrarne la quantità che mi serve per i miei scopi, ma non ho il diritto di considerarlo mio”.

L’obiettivo ti definisce: scopri la tua missione

“Non so quale sarà il tuo destino, ma una cosa so, gli unici di voi veramente felici saranno quelli che avranno cercato e trovato il modo di servire gli altri” – Albert Schweitzer

Se il tuo scopo nella vita è pensare esclusivamente al tuo orticello, ricevere il tuo modesto stipendio mensile, uscire a cena fuori, acquistare le ultime novità tecnologiche e i vestiti più alla moda, fare viaggi intercontinentali e spendere tutti i soldi che hai per i tuoi hobby, beh, i soldi faranno fatica a confluire abbondanti nel tuo conto in banca.

L’autore ci spinge, al contrario, verso un’altra direzione. Quella del servizio per gli altri, un servizio votato al miglioramento del mondo attorno a te. Più grandi e ambiziosi saranno i tuoi progetti di servizio, maggiore sarà il denaro che giungerà a te per realizzarli.

“Se ti prendi la responsabilità di progettare e realizzare un’attività in grado di migliorare il mondo, avrai in cambio la possibilità di gestire anche i soldi per costruire tale attività.”

Il tuo obiettivo definisce:

  1. la quantità di denaro che puoi gestire;
  2. la qualità delle tue relazioni;
  3. il posto in cui vivi;
  4. l’altezza del tuo destino.

Come controllare la mente per avere successo

“Nulla deve avvenire nella vostra mente senza il vostro consenso”

controllare la mente

Un altro punto chiave nel tuo percorso verso la ricchezza spirituale e materiale è il controllo della mente. L’obiettivo è non far disperdere il pensiero e insistere con pazienza a riportarlo indietro ogni volta che inizia a vagare, cercando di focalizzare la tua attenzione sul corpo, sul respiro, sui movimenti. In questo senso, i libri di Thich Nhat Hanh, consigliati dall’autore, possono rivelarsi molto utili.

Più in generale, ecco 6 suggerimenti per riuscire a controllare la mente nel migliore dei modi:

  1. non lamentarti: non farti risucchiare dalla spirale della lamentela, che non è una strategia d’azione, bensì un continuo dare sfogo alla propria piccolezza e al terrore di non essere all’altezza;
  2. sii parsimonioso: la parsimonia è l’abilità di acquistare oggetti di alto valore, anche costosi, senza preoccuparsi del prezzo, ma senza sperperare il denaro;
  3. non invidiare o criticare: l’uomo mediocre, soprattutto in Italia, invidia e critica chi sta messo meglio, chi ha più soldi, chi riesce a emergere e guadagnare tanto. Non è sano (e neanche vero) pensare che tutti i ricchi siano sporchi e mafiosi, ma rappresenta una scusa per chi non vuole mettersi al servizio degli altri;
  4. non pensare che qualcosa costi troppo: devono esistere solo cose che ti servono o non ti servono. Non bisogna affermare di non potersi permettere una cosa, in particolare non usarla come giustificazione con i figli (creerai in loro una sensazione di impotenza – meglio dire “non ne abbiamo bisogno in questo momento”);
  5. sii sempre onesto e puntuale nei pagamenti: dovresti evitare assolutamente di seminare povertà intorno a te e quindi anche dentro di te. Non rimandare i pagamenti, nessuno deve sentirsi a disagio o trovarsi in difficoltà a causa tua;
  6. non fare paragoni: percorri la tua strada prendendo ispirazione dalle persone di successo, ma non fare paragoni tra la tua situazione e quella degli altri. Ognuno ha esattamente ciò che merita in base alla sua psicologia e a ciò di cui ha bisogno per portare avanti la sua missione.

La via della ricchezza Salvatore Brizzi: frasi e citazioni

“La ricchezza è un dovere sociale, non un piacere”

“Il conto in banca e i possedimenti sono conseguenza del vostro benessere interiore”

“Il mondo non è oggettivo, ma è la rappresentazione della vostra psicologia: se modificate l’interno, si modifica anche l’esterno”

“Il vostro obiettivo di vita vi definisce come persone: più grande l’obiettivo, più grande la persona”

“Nel mondo c’è ricchezza e abbondanza per tutti: nel diventare ricchi non state togliendo niente a nessuno, anzi, potrete distribuire a chi ha più bisogno una parte delle vostre ricchezze”

“La povertà è una malattia psicologica”

“Non pensate ai soldi. Non focalizzatevi sul denaro o sul successo, bensì sul raggiungimento dell’obiettivo. L’obiettivo principale a cui tendere è: scoprire chi davvero siete e qual è la vostra missione; questo potete farlo solo imparando a vivere nel qui-e-ora”

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